Bugie sui conti e politica distante
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Bugie sui conti e politica distante
Bugie sui conti e politica distante
...La distanza fra i titoli del debito pubblico tedesco italiano è cresciuta, in pochi mesi, da 19 a 70 punti. Non se ne parla: tema "tecnico". Un fenomeno analogo colpisce altri Paesi, ma ciò conferma la sua natura di sintomo: i capitali investiti a sostegno del debito italiano vogliono essere pagati meglio perché ritengono crescente il rischio. Questo basta a far giustizia di tante chiacchiere sui conti che sarebbero a posto. Fin qui la campagna elettorale si tiene su un piano più legato allo spettacolo. Le alchimie di schieramento interessano moltissimo la stampa e agitano la politica, ma non credo sia qualunquistico osservare che contano assai poco per chi vive fuori dal mondo in cui la politica politicante è tutto.
C'è l'Italia che produce, lavora, ricerca, ma sembra essere rimasta lontana dalla politica, forse più interessata a trovare spazio fuori piuttosto che ordine dentro i confini. Il problema più grosso della politica non è con chi si alleerà il tal gruppo o chi candiderà il tale, ma che sempre meno persone mostrano di crederci.
La retorica della "società civile" non mi piace, ma sarebbe da ciechi non vedere l'impermeabilità della politica, per niente scalfita dall'ingresso in lista di operai della Thyssen che rappresentano solo quel che un partito vuol far dire di sé. La politica che non ritrova se stessa prova a rappresentarsi per immagini e suggestioni. La differenza dei tassi che paghiamo per restare indebitati è una delle più eloquenti.
Pubblicato da Libero
...La distanza fra i titoli del debito pubblico tedesco italiano è cresciuta, in pochi mesi, da 19 a 70 punti. Non se ne parla: tema "tecnico". Un fenomeno analogo colpisce altri Paesi, ma ciò conferma la sua natura di sintomo: i capitali investiti a sostegno del debito italiano vogliono essere pagati meglio perché ritengono crescente il rischio. Questo basta a far giustizia di tante chiacchiere sui conti che sarebbero a posto. Fin qui la campagna elettorale si tiene su un piano più legato allo spettacolo. Le alchimie di schieramento interessano moltissimo la stampa e agitano la politica, ma non credo sia qualunquistico osservare che contano assai poco per chi vive fuori dal mondo in cui la politica politicante è tutto.
C'è l'Italia che produce, lavora, ricerca, ma sembra essere rimasta lontana dalla politica, forse più interessata a trovare spazio fuori piuttosto che ordine dentro i confini. Il problema più grosso della politica non è con chi si alleerà il tal gruppo o chi candiderà il tale, ma che sempre meno persone mostrano di crederci.
La retorica della "società civile" non mi piace, ma sarebbe da ciechi non vedere l'impermeabilità della politica, per niente scalfita dall'ingresso in lista di operai della Thyssen che rappresentano solo quel che un partito vuol far dire di sé. La politica che non ritrova se stessa prova a rappresentarsi per immagini e suggestioni. La differenza dei tassi che paghiamo per restare indebitati è una delle più eloquenti.
Pubblicato da Libero
ausus- Ospite
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