il patto sinarchico
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il patto sinarchico
Se siamo convinti che i partiti non contano nulla, nel senso che un tempo erano funzionali alla strategia e alle tattiche statunitensi e sovietiche nell'ambito della cosiddetta "guerra fredda", mentre oggi lo sono nei riguardi della Banca Centrale Europea e degli interessi delle Banche Internazionali, va da sé che andare a votare rappresenta soltanto una perdita di tempo, un modo per illudersi, per credere di poter contare qualcosa, di poter cambiare qualcosa, quando tutti sappiamo che le decisoni che contano vengono prese in altri luoghi da altri uomini, dai cosiddetti "poteri forti".
E' ovvio che se esistono i poteri forti, da qualche parte ci dovranno pur essere i poteri deboli che noi individuamo nei governi e nelle opposizioni rappresentati da quei candidati che aspirano a diventare parlamentari.
Resta, purtuttavia ,la necessità per i proprietari del caravanserraglio di mantenere in vita un rito, quello che viene chiamato con un termine assai proprio, il gioco democratico, che deve restare in piedi per salvare quantomeno la faccia dei mestatori di professione, di coloro che, parlando sempre negli interessi del popolo, pensano contestualmente e soltanto a come difendere i propri interessi di bottega.
Chè il sistema consiste proprio nel fatto che ,messi a tacere con lauti stipendi 600 o 700 persone,la "Casta", una parte del popolo può continuare a strillare e a lamentarsi invano, ostacolata da una turba di famelici individui del sottobosco politico e governativo, che fa da muro di gomma tra le istanze dell'uomo della strada e chi dovrebbe farsene interprete.
Mai burla politica fu articolata con tanta intelligenza, se consideriamo che da più di due secoli i popoli di tanti Paesi della Terra si lasciano infinocchiare, convinti di essere i detentori della sovranità politica. Mentre,per la prima volta nella storia, da quando esiste questo sistema di governo, nessun dirigente della cosa pubblica ha mai assunto su di sè la responsabilità delle proprie malefatte.Che, guarda caso, ricadono sempre e soltanto sullo stesso popolo "sovrano" che li ha mandati nelle Assemblee rappresentative.
Si dice , infatti, che ogni popolo ha il governo che si merita.
Quindi , al popolo che si lamenta, bisognerebbe soltanto dire che chi è causa dei suoi mali pianga se stesso.
Va anche detto, specialmente per l'Italia, che un popolo non esiste,
trattandosi bensì di una congerie di individui difficilmente incastonabile in una matrice politica comune.
E' vero anche, per quel che ci riguarda, che nessuna formazione politica ha mai parlato in questi termini agli italiani, si è mai espressa in questo modo nei riguardi degli elettori, dal momento che la costituzione di un partito esprime, implicitamente, la volontà dei suoi dirigenti di volersi presentare subito ,o appena possibile, come candidati in una campagna elettorale, cioè al grande inganno.
Non abbiamo mai visto, infatti, un partito che si sia comportato in maniera alternativa , cioè come un '"antipartito", i cui dirigenti, chiedendo agli elettori di non essere votati e denunciando la grande truffa che si consuma a loro danno , abbiano dimostrato la volontà di voler lottare per cambiare le regole del gioco.
Badate bene:non di essere antidemocratici, come qualcuno potrebbe pensare, ma essere democratici in un altro modo, suggerendo una nuova forma di partecipazione del popolo alla gestione del potere, contestando, nel contempo, la validità della Costituzione ,che è un contratto fra gli italiani di 60 anni fa ,ormai scaduto per la presenza di altre due generazioni, nate nel frattempo, che quel contratto subiscono, non avendolo mai sottoscritto.
Un tempo, quando esistevano i partiti basati sulle differenze ideologiche, almeno apparentemente le divisioni, i contrasti si evidenziavano anche nei programmi elettorali.
Oggi che l'unica ideologia rimasta in piedi, sostenuta dall'imperialismo statunitense, è quella liberista, incominciamo a vedere ,anche in Italia ,il formarsi di due partiti all'americana:Il Popolo delle libertà da un canto, e il Partito Democratico dall'altro ,proprio come Repubblicani Democratici negli Stati Uniti d'America.
E non potrebbe essere altrimenti poichè è nella natura servile degli esseri umani dirigersi dove esiste la forza e l'interesse per i mangioni.
Per questo motivo chi si pone a sinistra del PD o a destra del PdL non fa altro che costruire due grossi o piccoli ghetti politici ed elettorali nei quali possono starnazzare più o meno bene solo coloro che ne sono al vertice.
Perchè tutto deve essere funzionale a questo sistema; tutti devono poter concorrere con i loro eventuali eletti a rafforzare le posizioni di Berlusconi o di Veltroni ,se costoro si troveranno nella necessità di un aiuto.
Dov'è, allora, l'alternativa al sistema?
Non c'è, almeno politicamente parlando.
Poichè mentre il sistema mostra i suoi limiti, le sue infinite contraddizioni ed incapacità, è sostanzialmente in crisi, non esistono gruppi umani politicamente organizzati che sappiano approfittare della situazione ,o che abbiano la forza e i mezzi per raccogliere e fare proprie le lamentele di tutti coloro che in vario modo e misura hanno capito che le cose non possono proseguire di questo passo.
Questa, purtroppo,è la tragicità del momento che tanti camerati non vogliono comprendere, infettati, senza rendersene conto, dal mal caduco liberista.
Se non esiste l'alternativa politica capace, organizzata e capillare, nulla vieta, però, ai singoli di creare l'alternativa esistenziale: che consiste nel tenere uniti tra loro con nuovi contenitori e nuove formule tutti gli appartenenti ad una identica famiglia mdi pensiero ,indipendentemente da come va il mondo liberista,affinchè nel momento di crisi totale di questo sistema globalizzato, i portatori di nuove idee e di antichi valori possano riportare i popoli di questa Terra nel giusto alveo del fiume della civiltà.
Inoltre, per fare questo non bisogna ascoltare il canto ammaliatore delle sirene elettorali , non farsi prendere da tutte le esche cadendo in tutte le trappole che questo sistema ha posto sul nostro cammino, e che da 60 anni ci hanno fatto procedere sulle strade del nulla politico all'inseguimento di farfalle sotto l'arco di Tito.
Se noi saremo fedeli alla nostra natura staremo al sicuro ,e non saremo coinvolti da quegli avvenimenti negativi che hanno segnato di sconfitte il cammino politico degli appartenenti al nostro mondo umano.
Procedendo, invece, tra le sabbie mobili di cui è cosparsa la strada liberista finiremo per sprofondare nel baratro dell'autodistruzione.
Come vedete, non si tratta più di stare a discutere su vecchie questioni, ma di rivoltare completamente i termini del problema.
Merimar
E' ovvio che se esistono i poteri forti, da qualche parte ci dovranno pur essere i poteri deboli che noi individuamo nei governi e nelle opposizioni rappresentati da quei candidati che aspirano a diventare parlamentari.
Resta, purtuttavia ,la necessità per i proprietari del caravanserraglio di mantenere in vita un rito, quello che viene chiamato con un termine assai proprio, il gioco democratico, che deve restare in piedi per salvare quantomeno la faccia dei mestatori di professione, di coloro che, parlando sempre negli interessi del popolo, pensano contestualmente e soltanto a come difendere i propri interessi di bottega.
Chè il sistema consiste proprio nel fatto che ,messi a tacere con lauti stipendi 600 o 700 persone,la "Casta", una parte del popolo può continuare a strillare e a lamentarsi invano, ostacolata da una turba di famelici individui del sottobosco politico e governativo, che fa da muro di gomma tra le istanze dell'uomo della strada e chi dovrebbe farsene interprete.
Mai burla politica fu articolata con tanta intelligenza, se consideriamo che da più di due secoli i popoli di tanti Paesi della Terra si lasciano infinocchiare, convinti di essere i detentori della sovranità politica. Mentre,per la prima volta nella storia, da quando esiste questo sistema di governo, nessun dirigente della cosa pubblica ha mai assunto su di sè la responsabilità delle proprie malefatte.Che, guarda caso, ricadono sempre e soltanto sullo stesso popolo "sovrano" che li ha mandati nelle Assemblee rappresentative.
Si dice , infatti, che ogni popolo ha il governo che si merita.
Quindi , al popolo che si lamenta, bisognerebbe soltanto dire che chi è causa dei suoi mali pianga se stesso.
Va anche detto, specialmente per l'Italia, che un popolo non esiste,
trattandosi bensì di una congerie di individui difficilmente incastonabile in una matrice politica comune.
E' vero anche, per quel che ci riguarda, che nessuna formazione politica ha mai parlato in questi termini agli italiani, si è mai espressa in questo modo nei riguardi degli elettori, dal momento che la costituzione di un partito esprime, implicitamente, la volontà dei suoi dirigenti di volersi presentare subito ,o appena possibile, come candidati in una campagna elettorale, cioè al grande inganno.
Non abbiamo mai visto, infatti, un partito che si sia comportato in maniera alternativa , cioè come un '"antipartito", i cui dirigenti, chiedendo agli elettori di non essere votati e denunciando la grande truffa che si consuma a loro danno , abbiano dimostrato la volontà di voler lottare per cambiare le regole del gioco.
Badate bene:non di essere antidemocratici, come qualcuno potrebbe pensare, ma essere democratici in un altro modo, suggerendo una nuova forma di partecipazione del popolo alla gestione del potere, contestando, nel contempo, la validità della Costituzione ,che è un contratto fra gli italiani di 60 anni fa ,ormai scaduto per la presenza di altre due generazioni, nate nel frattempo, che quel contratto subiscono, non avendolo mai sottoscritto.
Un tempo, quando esistevano i partiti basati sulle differenze ideologiche, almeno apparentemente le divisioni, i contrasti si evidenziavano anche nei programmi elettorali.
Oggi che l'unica ideologia rimasta in piedi, sostenuta dall'imperialismo statunitense, è quella liberista, incominciamo a vedere ,anche in Italia ,il formarsi di due partiti all'americana:Il Popolo delle libertà da un canto, e il Partito Democratico dall'altro ,proprio come Repubblicani Democratici negli Stati Uniti d'America.
E non potrebbe essere altrimenti poichè è nella natura servile degli esseri umani dirigersi dove esiste la forza e l'interesse per i mangioni.
Per questo motivo chi si pone a sinistra del PD o a destra del PdL non fa altro che costruire due grossi o piccoli ghetti politici ed elettorali nei quali possono starnazzare più o meno bene solo coloro che ne sono al vertice.
Perchè tutto deve essere funzionale a questo sistema; tutti devono poter concorrere con i loro eventuali eletti a rafforzare le posizioni di Berlusconi o di Veltroni ,se costoro si troveranno nella necessità di un aiuto.
Dov'è, allora, l'alternativa al sistema?
Non c'è, almeno politicamente parlando.
Poichè mentre il sistema mostra i suoi limiti, le sue infinite contraddizioni ed incapacità, è sostanzialmente in crisi, non esistono gruppi umani politicamente organizzati che sappiano approfittare della situazione ,o che abbiano la forza e i mezzi per raccogliere e fare proprie le lamentele di tutti coloro che in vario modo e misura hanno capito che le cose non possono proseguire di questo passo.
Questa, purtroppo,è la tragicità del momento che tanti camerati non vogliono comprendere, infettati, senza rendersene conto, dal mal caduco liberista.
Se non esiste l'alternativa politica capace, organizzata e capillare, nulla vieta, però, ai singoli di creare l'alternativa esistenziale: che consiste nel tenere uniti tra loro con nuovi contenitori e nuove formule tutti gli appartenenti ad una identica famiglia mdi pensiero ,indipendentemente da come va il mondo liberista,affinchè nel momento di crisi totale di questo sistema globalizzato, i portatori di nuove idee e di antichi valori possano riportare i popoli di questa Terra nel giusto alveo del fiume della civiltà.
Inoltre, per fare questo non bisogna ascoltare il canto ammaliatore delle sirene elettorali , non farsi prendere da tutte le esche cadendo in tutte le trappole che questo sistema ha posto sul nostro cammino, e che da 60 anni ci hanno fatto procedere sulle strade del nulla politico all'inseguimento di farfalle sotto l'arco di Tito.
Se noi saremo fedeli alla nostra natura staremo al sicuro ,e non saremo coinvolti da quegli avvenimenti negativi che hanno segnato di sconfitte il cammino politico degli appartenenti al nostro mondo umano.
Procedendo, invece, tra le sabbie mobili di cui è cosparsa la strada liberista finiremo per sprofondare nel baratro dell'autodistruzione.
Come vedete, non si tratta più di stare a discutere su vecchie questioni, ma di rivoltare completamente i termini del problema.
Merimar
affus- Ospite
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