IL PALLADIO DELL'ANTICA TROIA A LUCERA
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IL PALLADIO DELL'ANTICA TROIA A LUCERA
IL PALLADIO DELL'ANTICA TROIA A LUCERA
Atena dèa delle arti, della famiglia e della casa,che i Romani chiamavano
Minerva, da adolescente aveva una sorella chiamata Pàllade.
Durante l'infanzia le due sorelle crebbero insieme fino a quando un
incidente nel giocò funestò la loro vita di allegre adolescenti . Un
giorno le due sorelle si esercitavano in un finto duello con la spada,
quando Pàllade distratta dal padre Zeus, non schivò in tempo un colpo della
sorella che per errore la uccise .
Il dolore del padre e della sorella Atena fu tale che Zeus volle
perpetuare la sua memoria sempre verso i posteri costruendogli un
simulacro detto "palladio" che rendeva invincibile chiunque lo possedesse .
Quindi la leggenda dice che Zeus donò agli antenati fondatori della città di Troia sull’ellesponto il
palladio per renderla invincibile .Ora , durante la guerra di Troia , i
greci misero sotto assedio la città ma per dieci anni, non riuscendo a
prevalere ,ricercarono la causa proprio nel famoso Palladio, come ci dice
Omero, nascosto nel tempio di Atena . Così avvenne che l'astuto Ulisse e il
suo inseparabile amico Diomede , Re di Tursi, decisero di rubare il Pallio
che rendeva inespugnabile la città di Troia .Le vicende di Troia son ben
note a tutti, ma noi ci soffermeremo su Diomede che testimonianze
univoche dicono essersi avventurato nelle nostre terre e aver fondato e
conquistato delle città.
Infatti Omero nel viaggio di ritorno nella sua patria e tra la sua gente fu
molto seguito e la leggenda ci racconta minuziosamente le avventure del suo
viaggio, ma non ci dà, stranamente , nessuna ulteriore notizia del Palladio .
Era evidente che non era stato lui a conservarlo altrimenti sarebbe venuto
fuori in qualche racconto . Questo Palladio invece era stato conservato dal
nostro eroe Diomede che sottomise la popolazione locale, composta da
indigeni del luogo con a Capo Dauno , un lucumone del luogo che riuscì a
costruire uno spazio vivibile nella nostra terra molto boscosa, dal quale
prese il nome la città (locus eris) . </SPAN>
Atena dèa delle arti, della famiglia e della casa,che i Romani chiamavano
Minerva, da adolescente aveva una sorella chiamata Pàllade.
Durante l'infanzia le due sorelle crebbero insieme fino a quando un
incidente nel giocò funestò la loro vita di allegre adolescenti . Un
giorno le due sorelle si esercitavano in un finto duello con la spada,
quando Pàllade distratta dal padre Zeus, non schivò in tempo un colpo della
sorella che per errore la uccise .
Il dolore del padre e della sorella Atena fu tale che Zeus volle
perpetuare la sua memoria sempre verso i posteri costruendogli un
simulacro detto "palladio" che rendeva invincibile chiunque lo possedesse .
Quindi la leggenda dice che Zeus donò agli antenati fondatori della città di Troia sull’ellesponto il
palladio per renderla invincibile .Ora , durante la guerra di Troia , i
greci misero sotto assedio la città ma per dieci anni, non riuscendo a
prevalere ,ricercarono la causa proprio nel famoso Palladio, come ci dice
Omero, nascosto nel tempio di Atena . Così avvenne che l'astuto Ulisse e il
suo inseparabile amico Diomede , Re di Tursi, decisero di rubare il Pallio
che rendeva inespugnabile la città di Troia .Le vicende di Troia son ben
note a tutti, ma noi ci soffermeremo su Diomede che testimonianze
univoche dicono essersi avventurato nelle nostre terre e aver fondato e
conquistato delle città.
Infatti Omero nel viaggio di ritorno nella sua patria e tra la sua gente fu
molto seguito e la leggenda ci racconta minuziosamente le avventure del suo
viaggio, ma non ci dà, stranamente , nessuna ulteriore notizia del Palladio .
Era evidente che non era stato lui a conservarlo altrimenti sarebbe venuto
fuori in qualche racconto . Questo Palladio invece era stato conservato dal
nostro eroe Diomede che sottomise la popolazione locale, composta da
indigeni del luogo con a Capo Dauno , un lucumone del luogo che riuscì a
costruire uno spazio vivibile nella nostra terra molto boscosa, dal quale
prese il nome la città (locus eris) . </SPAN>
II parte
Diomede infatti, dopo il ritorno da
Troia,all'arrivo nel suo regno a Tursi dopo dieci anni, vide che tutto era
cambiato e che sua moglie si era sposato con un altro uomo .
Allora decise di emigrare riprendendo il mare e, attraversando l'adriatico,
naufragò presso le coste del Gargano , conquistandone subito il monte e
divenendo un Signore della zona . In seguito si addentrò nella Daunia e
venne a contatto con alcune etnie locali di autoctoni fino a Lucera dove ,
dopo avere sottomesso la tribù stanziale locale , sposò la figlia del re
Dauno , quindi concluse le sue conquiste , deponendo le armi e i suoi doni
nel grande tempio di Atena che nasceva maestoso su uno dei suo colli al
belvedere . Le isole Tremiti sono anche dette isole Diomedee dal suo
scopritore e conquistatore .Ed ecco solo alcune testimonianze di
scrittori autorevoli riguardanti la storia del Palladio.
(Strabone Geog. lib VI)
Et alia multa mostrantur in his locis Diomedis dominationis signa, in
Minerva quidem Templo ........ prisca donaria , et ipsa extat antiqua Urbs
Dauniarum , nunc humiles est.
Protervum enim set fungere simulacrum aliquod non modo visum fuisse
connivere , sicut immaginem Minervae Ilii ferunt oculos avetisse cum
violaretur Cassandra : sed etiam nunc connivens ostendi; multo autem
audacius est fingere talia ex lio allata simulacra, quaecumque dicunt
scriptores : etenim Romae , et Lavinii, et Luceriae et Siritide Iliarca
Minerva vocatur , quasi illinc aducta. Et Trojanarum mulierum facinus , muti
locis adscribitur,eoque incredibile videtur ,quamvis fieri potuerit .
(Aristotile . De admirab. auscult.tom.1 )
Fertur quoque in celebri quodam Dauniae loco Templum esse Minervae Achae
appelltum , in quo bipennes aereas , et arma Diomedis sociorum, et ipsius
(Diomedis) cosecrata est.
Diomede in Daunia fondò, raccontano gli storici , sia le isole Tremiti, sia
Sipontum e sia Arpi e Corato come centri urbani , mentre Lucera era già abitata da
Troia,all'arrivo nel suo regno a Tursi dopo dieci anni, vide che tutto era
cambiato e che sua moglie si era sposato con un altro uomo .
Allora decise di emigrare riprendendo il mare e, attraversando l'adriatico,
naufragò presso le coste del Gargano , conquistandone subito il monte e
divenendo un Signore della zona . In seguito si addentrò nella Daunia e
venne a contatto con alcune etnie locali di autoctoni fino a Lucera dove ,
dopo avere sottomesso la tribù stanziale locale , sposò la figlia del re
Dauno , quindi concluse le sue conquiste , deponendo le armi e i suoi doni
nel grande tempio di Atena che nasceva maestoso su uno dei suo colli al
belvedere . Le isole Tremiti sono anche dette isole Diomedee dal suo
scopritore e conquistatore .Ed ecco solo alcune testimonianze di
scrittori autorevoli riguardanti la storia del Palladio.
(Strabone Geog. lib VI)
Et alia multa mostrantur in his locis Diomedis dominationis signa, in
Minerva quidem Templo ........ prisca donaria , et ipsa extat antiqua Urbs
Dauniarum , nunc humiles est.
Protervum enim set fungere simulacrum aliquod non modo visum fuisse
connivere , sicut immaginem Minervae Ilii ferunt oculos avetisse cum
violaretur Cassandra : sed etiam nunc connivens ostendi; multo autem
audacius est fingere talia ex lio allata simulacra, quaecumque dicunt
scriptores : etenim Romae , et Lavinii, et Luceriae et Siritide Iliarca
Minerva vocatur , quasi illinc aducta. Et Trojanarum mulierum facinus , muti
locis adscribitur,eoque incredibile videtur ,quamvis fieri potuerit .
(Aristotile . De admirab. auscult.tom.1 )
Fertur quoque in celebri quodam Dauniae loco Templum esse Minervae Achae
appelltum , in quo bipennes aereas , et arma Diomedis sociorum, et ipsius
(Diomedis) cosecrata est.
Diomede in Daunia fondò, raccontano gli storici , sia le isole Tremiti, sia
Sipontum e sia Arpi e Corato come centri urbani , mentre Lucera era già abitata da
III parte
indigeni stanziali appartenenti a precedenti emigrazioni facenti parte
della grande Famiglia degli etruschi detta al sud Osci e dalle nostre
parti Sannii. Questi Sanniti poi non erano altro che (sabni) sabini del sud del lazio emigrati piu al sud attraverso i secoli . A Diomede fu facile sottomettere degli indigeni che
combattevano ancora con armi rudimentali e usavano la selce per le loro
frecce . Questi guerrieri greci invece già conoscevano il ferro così le
loro armature e corazze li facevano sembrare semidei incutendo essi molto
terrore al solo vederli. Aristotile parla del famoso Tempio di Lucera
conosciuto in tutto il mondo civile di allora, dedicato alla dea Atena
dove Diomede cessò le ostilità militari e i suoi viaggi di errabondo e
divenendo alla fine uno stanziale .
La statua di Pàllade , detta comunemente Palladio, era una statuetta di tre
cubiti, ovvero alta circa m. 1,20 e compare spesso nelle raffigurazioni
delle monete locali, segno evidente della sua reminescenza e collegamento
alla leggenda storica . Dove può trovarsi questa statua oggi ? Sicuramente
è tra le statute del museo non riconosciuta da piu , oppure è ancora sepolta
presso l' ex tempio al belvedere oggi trasformato in una chiesa cristiana cristiana .
e.r.
della grande Famiglia degli etruschi detta al sud Osci e dalle nostre
parti Sannii. Questi Sanniti poi non erano altro che (sabni) sabini del sud del lazio emigrati piu al sud attraverso i secoli . A Diomede fu facile sottomettere degli indigeni che
combattevano ancora con armi rudimentali e usavano la selce per le loro
frecce . Questi guerrieri greci invece già conoscevano il ferro così le
loro armature e corazze li facevano sembrare semidei incutendo essi molto
terrore al solo vederli. Aristotile parla del famoso Tempio di Lucera
conosciuto in tutto il mondo civile di allora, dedicato alla dea Atena
dove Diomede cessò le ostilità militari e i suoi viaggi di errabondo e
divenendo alla fine uno stanziale .
La statua di Pàllade , detta comunemente Palladio, era una statuetta di tre
cubiti, ovvero alta circa m. 1,20 e compare spesso nelle raffigurazioni
delle monete locali, segno evidente della sua reminescenza e collegamento
alla leggenda storica . Dove può trovarsi questa statua oggi ? Sicuramente
è tra le statute del museo non riconosciuta da piu , oppure è ancora sepolta
presso l' ex tempio al belvedere oggi trasformato in una chiesa cristiana cristiana .
e.r.
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